martedì 23 marzo 2010

Elisabetta Gregoraci:”Ho rischiato di perdere il mio bambino”


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Intervistata dal settimanale “A”, Elisabetta Gregoraci racconta il suo dramma agli inizi della gravidanza:”Quando ho scoperto di aspettare un figlio mi sentivo scoppiare di felicità. Poi l’incubo. Ho rischiato di perderlo. Mi sono svegliata in un mare di sangue. Ed è scesa la tenebra. Quindici giorni, immobile nel letto. Ho toccato il fondo: piangevo, mi disperavo. Pregavo tanto. Ho conosciuto il significato della paura”.

Elisabetta ha vissuto un momento davvero terribile, che le ha fatto vivere un incubo con la preoccupazione di tutti:“Era molto preoccupato anche Flavio e io ero diventata vigliacca. Non volevo andare dal dottore, mi rifiutavo di sapere. Non volevo fare l’ecografia per il timore di scoprire che non c’era più. Flavio mi ha obbligata, mi ha accompagnato: avevo fatto passare altri quindici giorni. È stato un mese terribile. Poi ho sentito il battito … Mi sono lasciata andare a un pianto lunghissimo. E mio marito con me”. E per quanto riguarda il matrimonio con Flavio dice:“Voi giornalisti pensate tutti la stessa cosa. Ma per me è un’altra storia: sto con un uomo che si alza alle sei per lavorare e finisce alle dieci di sera. Si è fatto da solo, sa dare valore a ciò che ha costruito, la nostra vita è fatta di cene con gli amici, di passeggiate con il cane, presto di una carrozzina da spingere”.

Un amore consolidato e autentico alla faccia delle malelingue, e per quanto riguarda l’educazione del figlio non ha dubbi:“Questo bambino avrà il meno possibile in termini di cose, ma valangate di amore. Non sarà viziato, lo garantisco. Vivrò per lui, lo voglio seguire in tutto. Allatterò, mi sveglierò di notte, sarò come le altre”. E’ diventata la donna che è adesso grazie ai genitori:“se sono come sono, lo devo ai miei. Un padre impiegato, una madre casalinga, persone del Sud, gente semplice. Mi hanno amata, mi hanno insegnato a stare al mondo, a mettermi in discussione. A partire dai miei errori. Quando mi sono fidanzata avevo di fronte un Briatore diverso rispetto a oggi, troppo sicuro di sé stesso, a volte anche arrogante. Diciamo che l’ho educato sentimentalmente e il padre di mio figlio ora è decisamente una persona migliore”.